La caffettiera napoletana, detta anche “cuccumella”, è stata inventata quasi due secoli fa da un francese, tale Morize. In poco tempo si è diffusa in tutto il Bel Paese, diventando d’uso comune per la preparazione del caffè in casa. Bialetti però con la sua moka l’ha praticamente sostituita e oggi sono ancora in pochi ad utilizzare la caffettiera napoletana. Questo perché la moka è molto più semplice da preparare e da pulire. Nonostante questo abbiamo ancora molti estimatori e essa presenta ancora il design originale, anche se sono cambiati i materiali, una volta veniva prodotta in rame, mentre oggi la maggior parte sono realizzate in alluminio.
Il nome napoletano cuccumella deriva dalla parola cuccuma, il quale si riferisce ad un piccolo contenitore di rame. Anche in questo caso, come abbiamo visto in precedenza per la moka, la caffettiera napoletana è costituita fondamentalmente da quattro parti distinte e separate, che vanno assemblate assieme. Sotto abbiamo il serbatoio, con la maniglia, dritta o curva, e un piccolo foro. Questo ovviamente serve a contenere l’acqua, proprio come nelle caffettiere moderne. Poi abbiamo il contenitore per il caffè macinato. Anche questo è a forma cilindrica ma presenta un’apertura laterale, con un foro sul lato opposto per consentire il passaggio dell’acqua.
C’è poi il filtro, questo si avvita sul contenitore del caffè ed evita che la macina del caffè finisca all’interno della bevanda. Infine abbiamo il raccoglitore del caffè. Questo va ad incastro sopra il serbatoio dell’acqua, anche in questo caso il serbatoio è dotato di manico per maneggiare la caffettiera napoletana e in più troviamo il beccuccio da cui far scorrere il caffè una volta pronto. La vera particolarità di questa macchina è data proprio dal beccuccio, che è rivolto sottosopra quando la macchina del caffè viene messa sul fuoco a riscaldarsi. Qui di seguito vedremo alcuni modelli di caffettiere napoletane con qualche loro caratteristica.
Confronto delle migliori sul mercato
Nome | Prezzo | Sconto | Materiale | Manico | Numero tazze |
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Ilsa 2264003![]() | Alluminio | Plastica | 3 | ||
Ilsa 2464403![]() | Acciaio Inossidabile | Acciaio Inossidabile | 3 | ||
Ilsa Tradizionale![]() | Alluminio | Plastica | 2 | ||
Bialetti Moka Napoletana![]() | Alluminio | Plastica | 3 |
Materiale: indica il materiale con cui è realizzato il corpo della caffettiera
Numero tazze: indica il numero massimo di tazzine che si possono ottenere erogando il caffè
Manico: indica il materiale utilizzato per la realizzazione del manico
Sconto: si tratta della percentuale di sconto effettuata dal miglior venditore sul prezzo di listino
Indice
Il segreto del caffè napoletano
Il caffè in generale è una cosa, mentre il caffè napoletano è tutt’altro. Ti starai chiedendo il perché di tante smancerie, cosa avrà mai di diverso il caffè napoletano dal caffè classico. In fondo a Napoli non cresce nessuna pianta di caffè. Inoltre, i primi caffè al mondo non sono stati né preparati a Napoli e né lì sono stati bevuti. Eppure quando si parla di caffè non si può fare a meno di pensare a Napoli e ai napoletani. Il caffè ha scelto la terra del sole e del mare per stabilirsi come se fosse a casa sua.
Le persone che bevono caffè in tutto il mondo lo fanno per uno scopo ben preciso, c’è chi lo beve per svegliarsi, chi lo beve per prendersi una pausa dal lavoro e chi invece lo prende prima dopo e durante il lavoro. Questo lo fa somigliare molto ad una droga. Molti lo utilizzano per superare lo stress, mentre altri lo bevono per recuperare una certa efficienza. Il napoletano invece non beve il caffè per svegliarsi, di suo il popolo napoletano è già abbastanza sveglio (anche se non il più sveglio del mondo, come molti vogliono credere).
A Napoli si beve il caffè per accompagnare, come una punteggiatura, o come l’unico antistress che il napoletano conosca, socializzare. Molti, ingenuamente, credono che il segreto del buon caffè napoletano risieda nell’acqua di Napoli o chissà cos’altro. Niente di più sbagliato. Il segreto è il napoletano e nell’amore che impiega nella sua preparazione. A Napoli non si ama il caffè in quanto buono, ma è buono perché si sente amato dai napoletani. Il vero segreto è il napoletano stesso, niente di più.
Qual’è la caffettiera napoletana migliore?
Qui bisogna fare una piccola premessa, la caffettiera napoletana ha una forma ben prestabilita. Non vedrai mai una caffettiera napoletana sottosopra o dalle forme strane. Quindi ciò che può diversificare le varie caffettiere possono solo essere i materiali con cui sono realizzate e la fabbrica che la produce. Certamente ci sono aziende storiche che producono caffettiere esclusive, come la Ilsa, ma la maggior parte si assomigliano tutti e la scelta a volte ricade su una semplice scelta di gusti. Qui di seguito trovi qualche piccolo dettaglio sulle varie caffettiere napoletane scelte per te.
Come preparare un vero caffè napoletano
Prima di tutto, per poter realizzare un vero caffè napoletano è fondamentale possedere una vera caffettiera napoletana. Quella circolare, non i modelli ottagonali che si vedono in giro, quelle sono le moke e sono state inventate da Alfonso Bialetti. Altro punto fondamentale per realizzare un buon caffè è quello di scegliere un’ottima miscela. Quindi oltre ad essere di una buona qualità dovrà pure rispettare i tuoi canoni di gusto, ovviamente.
Di solito si utilizza acqua fredda e a Napoli esclusivamente l’acqua del rubinetto, ma se la tua contiene troppo calcare, ti consiglio di utilizzare l’acqua imbottigliata. Non bisogna esagerare con la quantità di caffè. Per ogni persona è più che sufficiente un cucchiaio di caffè, mentre per quel che riguarda l’acqua, dovrà arrivare a circa mezzo centimetro dall’inizio della valvola di sfogo. Il caffè non deve essere pressato. Quando si “avvita” la caffettiera il caffè non deve essere troppo, quindi dosa bene le quantità per persona.
Poni la caffettiera sul fuoco più piccolo della tua cucina e imposta un fuoco medio. Il fuoco non va spento appena inizia ad uscire il caffè, ma bisogna attendere qualche istante. Dal beccuccio inizieranno anche a scorrere alcune gocce di acqua, bisogna togliere il caffè dal fuoco prima che l’acqua giunga ad ebollizione, per evitare che il caffè venga “lavato”. In seguito zucchera il caffè a tuo piacimento e mi raccomando, il caffè va bevuto bollente, come dicono a Napoli il caffè deve avere le tre C…
Prezzi e offerte
Come hai potuto leggere fin qui le caffettiere napoletane sono tutt’altra cosa rispetto alla classica moka che tutti noi conosciamo. Ne esistono di diverse misure e realizzate con diversi materiali, acciaio alluminio, oppure plastica e silicone per i manici. In generale non è possibile stabilirne un prezzo. Però possiamo dire che non bisogna certo farsi un mutuo per acquistarne un modello base che può partire dai 15 o 20 euro a salire.
Certo è vero poi che ci sono alcune eccezioni, dove una Alessi 90018 costa anche oltre i 300 euro, ma in ogni cosa abbiamo l’eccezione che conferma la regola. Se vuoi sapere del perché questa macchinetta possa arrivare a tale prezzo vai pure a leggere qualche riga più sopra, se non lo hai ancora fatto. Ma per fare un buon caffè non basta solo acquistare una buona caffettiera napoletana, i segreti sono tanti ed innumerevoli.
A cominciare dalla qualità del caffè che si acquista. Prova tu a fare un buon caffè con una caffettiera da 300 euro e una miscela di sottomarca di indubbia provenienza. Se il caffè fuoriesce che una ciofeca non puoi certo prendertela con la macchinetta che hai acquistato, costosa o meno che sia. Se invece la macchinetta che acquisti è di qualità media, ma prendi anche una buona miscela di caffè, abbinata anche ad un’acqua fresca e a basso contenuto di calcare, allora fare un buon caffè sarà molto più semplice.
Conclusioni
Fare il caffè è un’arte e questo un vero napoletano lo sa. Non basta solo comprare un buon caffè, una caffettiera e il gioco è fatto. Ci vuole amore, passione, pazienza. Il caffè non va mai preparato di fretta, se ne accorgerebbe e ti deluderà.
Il caffè sente le tue emozioni, il tuo stato d’animo. Quante volte ti è capitato di sentire che il caffè non era venuto buono perché era stato fatto senza voglia o senza amore? A me molte e purtroppo a volte ho pure dovuto berlo. Il caffè è un’arte che non può essere approssimata. Quindi: Buon caffè a tutti!