Eccoci arrivati alla recensione della piccola di casa Bialetti. Una macchina da caffè che nasce dalla voglia di omaggiare tutti gli italiani con un design tipico degli anni ’50, quelli del boom economico, della TV e del mitico carosello. Era un Italia diversa, più bella, con meno problemi, divertente e intelligente. Vediamo se questa volta Bialetti oltre ad aver fatto breccia nei nostri cuori abbia fatto breccia anche nel nostro palato, che purtroppo è rimasto “scottato” da altre apparizioni delle macchine da caffè del famoso marchio dell’omino coi baffi. Innanzitutto vediamo cosa troviamo all’interno della confezione.
Chiaramente ci sarà la Bialetti Mini Express, se non c’è qualcosa deve essere andato storto, è la più piccola macchina espresso della Bialetti con i suoi 26 cm di altezza per 19 di larghezza. Nonostante sia una macchina piccola e dalle basse pretese, i materiali comparati al prezzo a cui la si può acquistare (attorno ai 50 euro) sono davvero buoni. Certo stiamo parlando di sola plastica, quasi ovunque, ma che come dicevo rapportato al suo prezzo sono abbastanza buoni. Restando sempre in tema dimensioni, possiamo dire che la potenza di 20 bar di pressione di cui è dotata questa Mini Express, sono davvero impressionanti, uno per le dimensioni della macchine e due perché nettamente superiori alla media.
Contenuto della scatola
Oltre alla macchina quindi troviamo il classico manuale delle istruzioni, ma soprattutto una confezione contenente delle capsule. Ce ne sono dieci e di diversi gusti, in modo che ognuno possa scegliere quale sia quello più adatto alle proprie esigenze. Passiamo ora alle caratteristiche della macchina. La parte anteriore è completamente rimovibile. Oltre infatti a poter rimuovere la griglia dove vengono posizionate le tazzine per poter inserire tazze più grandi, si può completamente rimuovere lo scompartimento dove vengono alloggiate le capsule usate.
Infatti, la capsula finisce automaticamente in un comodo porta capsule rimovibile e lavabile comodamente in lavastoviglie. Lateralmente troviamo il serbatoio dell’acqua che onestamente mci ha lasciati un po’ perplessi. Infatti il sistema di apertura e chiusura è abbastanza “forte” e aprirlo non è la cosa più semplice di questo mondo. Non è un gran problema, non lo riforniremo spesso, ma è comunque particolare. Sulla parte superiore abbiamo invece una parte che si solleva per inserire la capsula. Quando avvieremo l’erogazione e andremo a sollevare nuovamente questa parte la capsula sarà magicamente scomparsa!
Messa in moto
Per avviare l’erogazione del caffè basta inserire la capsula al suo interno e premere il led verde sulla parte anteriore. Attenzione, questa è una macchina semi-automatica, infatti sarete voi a decidere quanto caffè far scendere perché una volta premuto il bottone il caffè continuerà a scendere finché non si preme nuovamente il bottone. C’è da dire che nonostante una pressione da 20 bar la macchina è molto silenziosa e questo è certamente un punto a suo favore.
Il caffè è buono, finalmente una macchina Bialetti che fa un buon caffè, a seconda che lo si preferisce più o meno lungo si può premere il bottone a proprio piacimento. Il mio consiglio è sempre quello di premerlo qualche istante prima del livello desiderato, altrimenti potrebbe risultare più lungo del dovuto. Rispetto alle più moderne automatiche dove è la macchina stessa a fermare l’erogazione è un piccolo passo indietro, ma dipende anche dai punti di vista, in questo modo infatti ognuno può farsi il caffè che desidera e avere il controllo dell’erogazione in qualsiasi momento e molto facilmente.