Questa Bialetti Mokissima è l’evoluzione naturale della Bialetti Mokona, più moderna nelle linee, più compatta, ma sempre in grado di erogare caffè in tre modalità grazie al sistema trio. Infatti può utilizzare sia il caffè già macinato, che quello in cialde di carta oppure in capsule Bialetti. Abbiamo già annotato che il precedente modello purtroppo non riusciva ad erogare un buon caffè in nessuno dei tre modi sopracitati, saranno cambiate le cose con questa Bialetti Mokissima oppure no? Scopriamolo insieme.
Uno dei grossi svantaggi del precedente modello, la Mokona, era che nonostante un aspetto simpatico, fosse davvero troppo ingombrante. Le forme ricordavano molto una grande Moka, come si utilizzavano un tempo nelle famiglie numerose. In questa nuova Bialetti Mokissima invece le linee sono più aggraziate, sono state addolcite e levigate, molto più moderna e soprattutto molto più compatta. Infatti Bialetti Mokissima occupa più del 40% in meno di spazio rispetto alla Bialetti Mokona. Purtroppo però Bialetti non sembra aver imparato molto dai suoi errori, riproponendo gli stessi fragili materiali.
Nuovo stile…
Una cosa resta ed è buona come nel precedente modello, è il pennarello per ottenere degli ottimi cappuccini come quelli del bar. Ci viene quasi da pensare che questa macchina da caffè sia più adatta a fare il cappuccino che il caffè stesso. Forse avrebbero dovuta chiamarla macchina da cappuccino con funzione da caffè. Il sistema di sgancio del vano dove alloggiare il caffè è ben realizzato e all’interno della confezione troviamo tutti gli accessori per alloggiare il tipo di caffè desiderato, che sia esso in polvere, in cialde o in capsule.
Compresa la pressa per schiacciare il caffè come un vero professionista. Peccato che qui neanche un vero professionista sarebbe in grado di cavarci molto come caffè. Ci siamo lamentati noi per la qualità del caffè, così come tante altre persone, ma purtroppo evidentemente da questo orecchio la Bialetti non ci sente benissimo. Ancora una volta abbiamo provato sia capsule (originali non compatibili), cialde e caffè macinato, vediamo come è andata. Partiamo con le capsule Bialetti, ci riserviamo di provare più in la anche le compatibili, ma sostanzialmente il risultato non può cambiare d molto.
…vecchi problemi
Il caffè in capsula è buono, niente di eccezionale, come avviene in altre macchine a sistema chiuso che adoperano solo capsule, ma il risultato è comunque soddisfacente. Le cose cambiano nettamente quando si utilizzano le cialde in carta o peggio ancora il caffè macinato. Se possibile il risultato è ancora peggiore rispetto alla Mokona, non tanto per la qualità del caffè, ma perché non è possibile che Bialetti non si sia accorta che il caffè erogato dalla Mokissima è troppo lungo, acquoso e inconsistente. La cosa le fa guadagnare ancora meno punti in quanto si tratta di una evoluzione di un modello precedente che presentava gli stessi difetti.
Il fatto che non si sia fatto niente per migliorare questo aspetto è davvero poco incoraggiante per il futuro. Ancora non ci siamo, Bialetti toppa ancora una volta e resta parecchio indietro rispetto alla concorrenza, che allo stesso prezzo offre macchine magari meno belle, ma che fanno caffè molto migliori. Il fatto che sia ancora più carina in termini di design non deve fungere da specchietto delle allodole, è una macchina da caffè e il minimo che si possa pretendere è che faccia un buon caffè, in tutte e tre le modalità, dato che sono state inserite, purtroppo non è così.