La Ariete Mirò è una macchina da caffè espresso, abbastanza compatta e dalle linee moderne e dal look e lo stile di una classica macchina da caffè manuale. La sua forza risiede nella possibilità di utilizzare il porta filtro sia per caffè macinato che per le pratiche e comode cialde ESE. Esteticamente è molto carina, con una scocca realizzata completamente in plastica di colore nero e la parte frontale in color acciaio. Somiglia molto alla Picasso 1366 sotto questo punto di vista, tanto che mi chiedo se in effetti questa non sia altro che una versione veduta e migliorata di quella.
Anche in questo caso troviamo il tasto di accensione posto lateralmente e facile quindi non vederlo e dimenticare la macchina accesa. Ricordiamo infatti che a differenza delle moderne macchine espresso a risparmio energetico, ovvero che si spengono automaticamente, questa Ariete Mirò non si spegne da sola, ma bisogna farlo manualmente, nel caso la dimentichi accesa continuerà a riscaldare acqua per niente. Sulla curva destra tra la parte anteriore e posteriore sono invece presenti i due tasti per l’erogazione uno del caffè e l’altro per il vapore. Anche in questo l’erogazione non è automatica, ma va fermata manualmente.
Tempi di riscaldamento accorciati
Sotto al classico braccetto dove inseriamo porta filtro e caffè, troviamo un comodo raccogli gocce, pratico in quanto si stacca completamente da corpo macchina e quindi semplice da lavare sotto acqua corrente. Per quanto riguarda le caratteristiche tecniche, siamo in linea con la altre macchine da caffè espresso, la pressione della pompa dell’acqua è a 15 bar (standard, ma sotto il livello delle macchine migliori), sufficiente comunque per ottenere un caffè denso e cremoso. La capacità del serbatoio invece è leggermente diminuita, siamo passati dal litro della Picasso ai 0,9 litri di questa Ariete Mirò, niente di particolarmente preoccupante comunque, potremo tranquillamente fare molti caffè prima di doverlo riempire nuovamente.
C’è da dire che i tempi di riscaldamento dell’acqua sono migliorati notevolmente rispetto alla Picasso, dove li richiedevano circa 4/5 minuti, qui ce la caviamo in un paio di minuti, molto più accettabile. Anche qui è presente una valvola di sicurezza per l’alta pressione, sempre comoda, specie se la dimentichiamo accesa! Anche in questa Ariete Mirò troviamo sulla parte superiore il comodo scalda tazzina, come per la sorella minore però la sua efficacia non è equiparabile a quello delle macchine ad uso professionale e ci è sembrato del tutto identico a quello della Picasso.
Come funziona?
Siamo quindi passati alla prova caffè. Abbiamo riempito il serbatoio con acqua a basso contenuto di calcare, ci eviterà in futuro molti cicli di decalcificazione, quindi abbiamo atteso che la macchina accendesse la spia per segnalare che fosse pronta per l’erogazione. Dapprima abbiamo lasciato scendere un po’ d’acqua calda, in modo da farla passare per il porta filtro per riscaldarlo e avere un caffè migliore. Dobbiamo dire che il test del caffè è risultato nettamente migliore rispetto alla prova con la Picasso.
In questo caso il caffè era denso e cremoso, specie dopo qualche rodaggio, in più lo stesso risultato lo si ottiene anche con le cialde ESE, molto comode e facili da utilizzare. Anche la qualità del braccetto sembra migliorata, il caffè esce omogeneamente da entrambi i beccucci. La Ariete Mirò è un concreto passo avanti rispetto alla Ariete Picasso, ha i suoi limiti rispetto alle macchine più moderne, come l’assenza del risparmio energetico, ma è una macchina decisamente migliore del modello base e se non ti dispiace come prezzo potrebbe essere proprio quella adatta a te.